Quinto programma (sintesi del convegno del 1981)
Tutti i programmi presentati fino a questo, non possono e non devono esaurirsi in poco tempo, perchè tutto è materia che deve diventare il fulcro vitale di tutta, tutta l'esistenza. C'è stato ripetutamente parlato di fede ed ora ripeto che mai come oggi è urgentemente necessario salvaguardare questa fede aggredita da ogni parte. E' necessario riportare il vero amore nel mondo, quell'amore che tutti calpestano e vogliono estinguere. Occorre assolutamente ravvivare e concretizzare la speranza, quella speranza derisa e annientata da tutto e tutti. Per questo è urgente e indispensabile, oggi più che mai, l'olocausto, ed esso deve essere vissuto interamente e senza riserve o tentennamenti da tutti coloro che amano e vogliono far amare Gesù. Non basta fare dell'olocausto, o averne fatto, oggetto di sporadiche riflessioni, ma occorre assolutamente farne fucina di vita vissuta. Solo se si è capito e ci si sforza di vivere completamente l'olocausto, si potrà compiere la nostra missione, che è missione di verità assoluta, di amore incondizionato, di pace duratura. Missione che deve essere il perno su cui ruota tutta l'opera. Tutto quanto detto, qundi, deve essere la via maestra da percorrere per giungere alla meta. L'olocausto inoltre, deve essere il motore pulsante che sprigiona forza, energia, volontà dinamica e instancabile per costruire dove il terremoto satanico ha distrutto e sta distruggendo più di tutti i sismi naturali nel tempo passato e presente. Oggi più che mai le forze del male cercano di distruggere e annientare ogni valore umano, sociale, morale, persino nella Chiesa tentano di offuscare la luce del Sacrifio del Cristo e della Sua Transustanziazione che fa il cristianesimo vero e integrale. Occorre quindi che l'opera incominci la costruzione della città santa sul monte di Dio. Costruire la città santa vuol dire adoperarsi instancabilmente perchè la famiglia sia, ritorni ad essere a poco a poco, quale Dio l'ha voluta: cellula vitale della società, pietra angolare dell'edificio della vita. Costruzione solida e antisismica perchè è proprio così che deve costruirsi la città santa sul monte di Dio che è la Chiesa. E' l'olocausto che deve sgomberare il terreno dai grossi sassi dei vizi più abbietti, dai detriti del malcostume più accentuato, dai più luridi rovi e dal fango più maleodorante. Costruire: pietre per la costruzione devono essere gli atti di amore intenso, di comprensione profonda, di dedizione incondizionata. Il cemento deve essere l'impasto di una fede viva, sentita, vissuta. Il ferro deve essere la solidarietà umana e cristiana che non può e non deve venire mai meno anche di fronte alla più spietata cattiveria, all'indifferenza più grande, all'ingratitudine più deludente. Il ferro deve essere battuto sul maglio della fucina della dedizione profonda, intensa, incondizionata. La volontà tenace, costruttiva, gioiosa, arroventa il ferro e lo forgia per ogni costruzione. Non scoraggiamoci mai, anche se a volte il buio potrà sembrare completo, le difficoltà potranno sembrare insormontabili, le incomprensioni annientanti. Per noi c'è la benedizione e il sorriso e l'abbraccio di Maria.
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Festa di Cristo Re dell'universo
