Terzo programma (sintesi del convegno del 1979)
La donazione è l'espressione
più viva e vibrante dell'amore, è il linguaggio più
eloquente ed incisivo. Chi ama desidera esprimersi attraverso il dono
e chi è amato vede nel dono stesso l'affermazione di questo amore.
A noi è affidato un grande compito. Non solo a noi, ma ad ogni
aderente all'Opera; ogni creatura che incontreremo nel nostro cammino
e che chiederà la nostra comprensione, deve poter arrivare ad una
donazione completa, costante, irreversibile alla Trinità Divina
e alla Madre del Verbo.
Non ci spaventi la pochezza del dono che noi siamo coscienti di poter
offrire, perchè è proprio questa pochezza, la nostra miseria,
la nostra debolezza, la nostra incapacità di donazione totale che
il Signore vuole perchè il cumulo di tanta pochezza lavato nel
Sangue di Gesù, bruciato nel suo amore, se non si distrugge perchè
inerente alla natura decaduta e colpevole, per la sua Misericordia però
perde le sue scorie e diventa gemma preziosa per la Gloria della Trinità
Divina.
Se oggi ci viene chiesto questo dono
è perchè il mondo, proprio oggi più che mai ne ha
bisogno, non solo per arrestare i terribili flagelli già pronti
per questa umanità che sempre più abbruttita nel putrido
fango di tutte le colpe chiama su di sè, ma anche e soprattutto
perchè è necessario che sia proprio il generoso dono dei
figli fedeli a ravvivare nelle mani del Padre la fiaccola del perdono
e dell'amore. Si parla tanto oggi di fede e non si vuol capire che la
fede vera è donazione, così come la donazione è l'inno
meraviglioso della fede.
Non basta dire : io credo. E' solo di comodo. Bisogna viverlo questo Credo,
e questo vivere è donazione totale e incondizionata.
Per arrivare a questa donazione occorre intensificare la preghiera cosciente
e responsabile. Occorre rendere il sacrificio quanto più simile
al Fiat della Madre. Occorre rendere l'azione penetrante e trasformante
anche se nascosta e prudente.
Non ci avvilisca l'amara constatazione dei mille e mille ostacoli, delle
svariate incomprensioni di chi più dovrebbe aiutarci e sostenerci,
i consacrati. Per loro, perchè cessi di travolgerli il vento del
modernismo e della malata contestazione e dissacrazione, bisogna offrire
innanzitutto noi stessi e pregare, pregare, pregare, e fare tanto, tanto,
tanto pregare perchè possa presto diradarsi il fitto buio che avvolge
la Chiesa e su di essa e per essa splenda ancora e sempre il sole della
incorrutibilità, sgorghi continua e costante l'acqua pura per la
vita eterna.
Il mettere in pratica questo programma esige di farlo non come azione
euforica che faccia chiasso come il modernismo odierno, ma come opera
profonda e costruttiva che faccia storia, perchè le anime sono
di Dio.
Il compito è arduo, ma su questa grande difficoltà c'è
l'aiuto continuo, costante, meraviglioso della Madonna e assieme a Lei
sapremo e potremo sicuramente fare tutto questo.
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Festa di Cristo Re dell'universo
