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Secondo programma (sintesi
del convegno del 1978)
L'annientamento è la radice
dell'umiltà vera, è indispensabile per l'immolazione. Per
questo, dopo l'annientamento, ora vi è l'immolazione.
Non ci faccia paura la parola, essa non vuol dire, come comunemente si
pensa, solo sofferenze e martirio. L'immolazione è fatta di amore
vero, fecondo e costruttivo. Perché l'immolazione è il tenace,
persistente, cosciente lavorìo della volontà per aderire
al cuore di Cristo, alla sua legge, al suo Vangelo. E' lo sforzo costante
di seguire Cristo e la Madre sua sulla via da loro tracciata, che se è
via del Golgota, è anche certezza del cielo. Immolazione è
saper diventare semplici, puri, entusiasti, scattanti e generosi, come
il fanciullo, perché è per i semplici il suo sorriso, per
i puri la sua immolazione nell'Eucarestia, per i generosi, gli entusiasti,
il dono di partecipare alla sua Gloria.
Nel mondo si spegne la fede perché i più cari al Cuore di
Cristo hanno frantumata la carità. Nel mondo imperversa l'odio,
l'orrore, il sangue, perché i più vicini al Signore hanno
calpestato la sua legge, hanno dimenticato l'imprescindibile dovere di
donare l'amore.
C'è tanta ingiustizia e tanto egoismo nel mondo perché si
è voluto ignorare il Vangelo, si è voluto dimenticare che
solo il Cuore del Cristo ed il Cuore della Madre sua sono le sorgenti
della vera e feconda giustizia. Si è creato il mito delle rivendicazioni,
di tutte le rivendicazioni, e si è volutamente ignorato che le
rivendicazioni autentiche e costruttive sgorgano solo dal sangue di un
Dio crocifisso e dal martirio della Madre Sua.
Carissimi, tutto questo deve farvi comprendere qual'è il lavoro
che bisogna fare nell'opera per le famiglie. Non angustiamoci per l'immane
lavoro e la nostra evidente nullità, perché sarà
la Regina delle famiglie che ci guiderà come fanciulli tenendoci
per mano: sarà ancora Lei che ci salverà da tanti pericoli
chiudendoci nel suo manto; che colmerà la nostra angoscia di fronte
a quegli che a noi sembreranno insuccessi, tenendoci sul suo cuore. Noi
dobbiamo solo donarci in una dedizione costante, tenace, semplice e prudente,
non clamorosa, non appariscente, per riportare la fede luminosa nei cuori;
la carità feconda tra gli uomini; la giustizia costruttrice nella
società. Quanto più sapremo donarci nell'immolazione, tanto
più riusciremo a sostenere il braccio della giustizia divina, che
se è stanco, è però fiducioso nell'opera dei suoi
figli. Oggi più che mai si inventano tanti messaggi funesti e presagi
di castighi. Noi non dobbiamo badarci, non dobbiamo fare inutili congetture
o funesti presagi. Immoliamoci serenamente all'amore di Cristo e a quello
della Madre Sua; questo amore ci condurrà e salverà tutti
e tutto.
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